Analizzare il tempo che passiamo con lo smartphone in mano potrebbe essere la chiave per misurare lo stato della salute mentale. E ciò che promette l’app PROSIT, sviluppata dai ricercatori della Dalhousie University e in grado di rilevare condizioni come ansia o depressione in base all’uso che facciamo del telefonino. Ciò include funzioni facilmente tracciabili come esercizio fisico, sonno, frequenza delle chiamate, cronologia dei messaggi e gusti musicali, ma anche un discreto numero di dati personali. La velocità e la forza di digitazione, ad esempio, possono suggerire uno stato emotivamente carico. Agli utenti viene anche chiesto di registrare una clip audio di 90 secondi che descriva la parte più emozionante della loro settimana e di auto-riportare i propri sentimenti su una scala di cinque punti.

Circa 300 persone stanno attualmente testando PROSIT e circa la metà di loro sono pazienti che soffrono di depressione o stati d’ansia. Gli scienziati sono ben consapevoli dei problemi di privacy che potrebbe comportare il monitoraggio di molte delle cose che si fanno online. L’uso dell’app richiede infatti la firma di un modulo di consenso e i dati sono archiviati in un luogo sicuro. È improbabile che ne risulti un utilizzo illimitato, se non altro perché il potenziale per rubare i dati del profilo è molto reale.

Sebbene l’app non fornisca un quadro completo del benessere mentale di una persona, potrebbe aiutare gli psicologi a tracciare e comprendere meglio lo sviluppo dei loro pazienti al di fuori delle sessioni. Cosa importante soprattutto durante una pandemia, quando ai pazienti può essere garantito un servizio di teleassistenza soltanto periodico. Ciò potrebbe portare a trattamenti più mirati ed efficaci, almeno per quei pazienti che accettano di essere rintracciati e analizzati.

Fonte: nursetimes.org