Il progetto triennale HERO (Housing: an educational European ROad to civil rights) del programma Erasmus+/2016, nato in Italia, nel quartiere di San Basilio a Roma, su iniziativa della Asl Roma 2, e approdato in Europa 3 anni, segna un nuovo, importante traguardo a favore dell’integrazione nella comunità e della costruzione luoghi di vita “terapeutici” per le persone con problemi di salute mentale.

Dopo la pubblicazione, in cinque lingue, dell’e-book Housing e salute mentale contenente indicatori per individuare sistemi di misurazione della qualità delle iniziative di recovery nella salute mentale, arriva oggi, a tre anni di distanza, il “Curriculum”, un vademecum europeo di 212 pagine con materiali didattici per la formazione e l’apprendimento finalizzati ad aumentare le conoscenze e le competenze in tema di abitare nella salute mentale, disponibile on line sul sito web ufficiale del progetto.

Un percorso che parte da una premessa, come spiegano Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Roma 2, e Josè Mannu, responsabile della Comunità Urbania: “Housing non significa solo casa ma soprattutto rapporto con l’ambiente. Guarigione, infatti, vuole dire anche partecipazione al sistema di relazioni nel contesto sociale. Anche perché, come ci ha insegnato Franco Basaglia, la cittadinanza è terapeutica”.

Alla realizzazione del progetto, coordinato dalla stessa Asl Roma 2, hanno partecipato la Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro, l’University Psychiatric Hospital di Zagabria (Croazia), l’Associazione Pegode di Anversa (Belgio), l’Associazione Merseyside Expanding Horizons di Liverpool (Gran Bretagna) e l’Associazione PEPSAEE di Atene (Grecia)

“HERO – precisa ancora Flori Degrassi, direttore generale ASL Roma 2 – è nato per studiare ciò che rende un luogo ‘terapeutico’ per le persone con problemi di salute mentale, ma anche per i loro familiari, gli operatori, i cittadini. Partendo dalla considerazione che per ‘luogo’ non si può intendere solo ‘la casa’, ma un sistema di strutture, relazioni e diritti”.

Per “abitare” non si intende, dunque, solo vivere una “casa”, ma vivere un quartiere, una comunità e un territorio. Questo implica la necessità – da parte della persona con disagio mentale ma anche della comunità che lo circonda – di conoscere, condividere, rispettare, poter scegliere, esprimere, mettere in comune, aver fiducia, appartenere, crescere, aiutare, essere di riferimento, avere riferimenti, orientarsi, costruire reti amicali, professionali… Proprio come avvenuto a Roma, con la prima esperienza genitrice messa in campo dalla Asl Roma 2 nel quartiere di San Basilio a Roma, dove all’interno di una rete di luoghi per la salute mentale – dalla comunità terapeutica di Piazza Urbania agli appartamenti assistiti – diverse persone con gravi disturbi psichici hanno compiuto un percorso di integrazione di vita anche nelle realtà sociali del territorio, dalla parrocchia alla biblioteca.

Il “Curriculum” sarà ufficialmente presentato e discusso il 14 e 15 giugno a Roma, presso l’Ospedale Sant’Eugenio, in occasione del Convegno internazionale conclusivo di HERO che si terrà in contemporanea con la Conferenza Nazionale per la Salute Mentale presso l’Università Sapienza di Roma (www.conferenzasalutementale.it). I due eventi si snoderanno come una sorta di gemellaggio, in stretto collegamento non solo per quanto concerne le tematiche trattate, ma anche con la presenza degli stessi relatori che interverranno sull’uno e l’altro palco su l’argomento dell’housing, considerato uno dei temi centrali per la tutela della salute mentale.

Fonte: online-news.it