Un network internazionale di ricerca ha identificato nuovi loci genetici (la posizione di un gene all’interno di un cromosoma) la cui mutazione è associata al rischio di ammalarsi di otto malattie psichiatriche. L’analisi ha anche rilevato che alcune componenti genetiche sono comuni a più di una patologia psichiatrica.

Il lavoro, pubblicato su Cell, ha visto la partecipazione, per l’Ateneo fiorentino, di Benedetta Nacmias e Sandro Sorbi, docenti di Neurologia presso il Dipartimento Neurofarba (Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino) insieme a Valdo Ricca, docente di Psichiatria presso il Dipartimento di Scienze della Salute (“Genomic Relationships, Novel Loci, and Pleiotropic Mechanisms across Eight Psychiatric Disorders” https://doi.org/10.1016/j.cell.2019.11.020 ).

Il Consorzio di genomica psichiatrica – questo il nome del network mondiale, composto da 600 ricercatori e guidato dall’Università di Harvard – ha eseguito l’indagine genomica di oltre 230mila pazienti affetti da anoressia nervosa, disturbo da deficit di attenzione, autismo, disturbo bipolare, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, schizofrenia e sindrome di Tourette. Il confronto è stato effettuato con oltre 490mila soggetti sani, come campioni di controllo. Sono 109 i loci genetici che si sono rivelati associati con almeno due patologie psichiatriche.

I risultati della ricerca potranno avere importanti ricadute sulla psichiatria, sulla classificazione sistematica delle malattie, sullo sviluppo futuro di nuovi farmaci e sulla prevenzione del rischio di contrarre tali patologie.

Fonte: unifimagazine.it