Nise da Silveira fu una grande psichiatra brasiliana: nacque il 15 febbraio del 1905 e morì il 30 ottobre 1999, a 94 anni. Da Silveira nacque a Maceió, nello stato dell’Alagoas, nel nordest del Brasile. Nel 1926 si laureò in Medicina all’Università di Bahia (l’unica donna fra 157 uomini del suo corso) e dedicò la sua vita alla psicologia e alla psichiatria. Si oppose sempre con fermezza alle forme di terapia aggressive in uso negli ospedali psichiatrici del tempo, come l’elettroshock, lo shock insulinico e la lobotomia.
Dopo
il trasferimento a Rio de Janeiro, nel 1933 cominciò a lavorare
nel Serviço de Assistência a Psicopatas e Profilaxia Mental (servizio di
assistenza e medicina preventiva per le patologie psichiatriche) nell’Ospedale
della Praia Vermelha. In questo periodo militò nel Partito Comunista; venne
accusata da un’infermiera di possedere dei libri su Karl Marx, e in
seguito incarcerata.
A metà degli anni trenta lavorò in semiclandestinità, approfondendo
letture di Spinoza, che portarono nel 1955 alla pubblicazione
del libro Cartas à Spinoza.
Tra
il 1936 e il 1944 fu bandita per ragioni politiche dagli impieghi pubblici. Fu
reintegrata nel 1944 e cominciò a lavorare al Centro Psiquiátrico Nacional
Pedro II di Rio de Janeiro.
Nel 1952 fondò a Rio de Janeiro il Museu de Imagens do Inconsciente: un centro
di studio e di ricerca per la conservazione delle opere prodotte dai pazienti
ospitati nell’istituto, che considerava documenti utili ad aprire nuove
possibilità per una migliore comprensione delle patologie psichiatriche.
Attraverso il suo lavoro, inoltre, Nise da Silveira introdusse in Brasile la
psicologia junghiana.
Nel 1956 realizzò un altro progetto rivoluzionario per il tempo: la creazione della “Casa das Palmeiras”, una clinica di riabilitazione per ex pazienti psichiatrici, che permettesse loro di esprimersi liberamente attraverso l’arte ed essere trattati come pazienti ambulatoriali senza essere ricoverati o rinchiusi, in modo che potessero gradualmente reinserirsi nella società.
Le ricerche di Nise da Silveira sulla terapia occupazionale (una disciplina riabilitativa usta per sviluppare, recuperare o mantenere le competenze della vita quotidiana e lavorativa delle persone con disabilità cognitive, fisiche, psichiche tramite attività) e la comprensione dei processi psicotici attraverso le immagini dell’inconscio diedero origine, negli anni, a mostre, film, documentari, corsi, conferenze e pubblicazioni. Fu anche una dei primi psichiatri al mondo a studiare la relazione emotiva tra pazienti e animali, che lei definiva “co-terapisti”.
Per il suo lavoro ricevette premi e riconoscimenti in diverse aree di studio. Il suo lavoro e le sue idee ispirarono la creazione di musei, centri culturali ed istituzioni terapeutiche, in Brasile e nel resto del mondo.
Fonte: ilpost.it