Il 18 febbraio, giorno di nascita del medico austriaco Hans Asperger (1906-1980), pediatra, è stato dedicato alla giornata internazionale di sensibilizzazione della sindrome che porta il suo nome: una forma considerata lieve di autismo (inserita nei cosiddetti disturbi dello spettro autistico), di cui si pensa abbiano sofferto anche scienziati, musicisti e altri personaggi famosi – considerazione che tuttavia non deve mettere in ombra le difficoltà di chi vive questa condizione, in prima persona o con un familiare.

LA STORIA

La neurologa russa Ewa Ssucharewa (1891-1981) aveva lavorato a una prima descrizione di questo disturbo, ma si ritiene che a riconoscerlo in forma più completa sia stato proprio Asperger.

Asperger, pediatra in ospedale a Vienna, aveva identificato in alcuni bambini delle caratteristiche comuni che l’avevano indotto a pensare a un disturbo specifico. I piccoli suscitavano notevoli preoccupazioni e problemi in famiglia, e sembravano avere un comportamento e vari tratti in comune: di solito erano solitari e isolati, avevano difficoltà a fare amicizia, spesso erano vittime di bullismo, manifestavano problemi di comunicazione, l’incapacità di comprendere le intenzioni dei coetanei e di mettersi in relazione con loro. Talvolta erano goffi nei movimenti e, spesso, nel loro isolamento, si dedicavano a interessi che li assorbivano completamente, che fossero la scienza, gli animali o la natura, il collezionismo o la lettura. Diventavano talmente esperti nel loro hobby o nel soggetto che si erano scelti che Asperger li definì piccoli professori.

DUBBI DIAGNOSTICI

Asperger morì prima che il disturbo che aveva descritto venisse riconosciuto in campo medico, in parte anche perché i suoi lavori erano scritti in tedesco e circolavano fuori dal circuito delle riviste scientifiche più famose.

Fu la ricercatrice inglese Lorna Wing, nel 1981, a far riscoprire gli scritti di Asperger e a battezzare la sindrome che lui aveva descritto.

A differenza dell’autismo, caratterizzato anche da alterazioni gravi nello sviluppo del linguaggio e spesso da ritardo mentale, la sindrome di Asperger viene considerata un sottotipo più lieve, anche se è tuttora oggetto di discussione se considerarla forma separata o lieve di autismo.

Nel DSM V, quinta edizione del manuale che definisce i disturbi psichiatrici, l’Asperger rientra tra i disturbi dello spettro autistico come una delle condizioni meno gravi (per approfondire: il rapporto dell’Istituto superiore di sanità che illustra le vari

SUPERDOTATI?

Celebri aspie, come vengono spesso definiti, sarebbero stati importanti personaggi del passato, con intelligenza superiore alla media, inseriti nel loro contesto sociale in modo non convenzionale, se non bizzarro – personalità come Mozart, Albert Einstein, Isaac Newton, Alan Turing. Difficile dire se sia vero. Di recente, un rapporto del Pentagono avrebbe avanzato l’idea che persino il presidente russo Vladimir Putin soffrirebbe di Asperger – un’ipotesi che non ha trovato molti sostenitori.

NEL CINEMA

Da quando la diagnosi è stata ufficializzata, personaggi aspie sono stati più volte celebrati da film. Adam (protagonista dell’omonima pellicola del 2009) racconta delle difficoltà di un ragazzo consapevole di essere Asperger. Il suo tratto tipico è l’inadeguatezza sociale: non riesce a capire i desideri e i sentimenti degli altri, dice sempre la verità, interpreta alla lettera quello che gli altri dicono.

Oskar, invece, nel film Molto forte incredibilmente vicino (2012, tratto dall’omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer), è brillante, a nove anni gira per New York e fotografa tutto, anche se non può essere abbracciato e si agita per i rumori forti.

Poi c’è la Lisbeth di Uomini che odiano le donne (2009): giacca in pelle nera, piercing, tatuaggi, isolata e misteriosa, abilissima hacker. O, ancora, il matematico Alan Turing, la cui personale tragica vicenda è stata di recente portata sugli schermi in The imitation game (2015). Sheldon Cooper, nella sitcom The Big Bang Theory, giovane ricercatore, presenta alcune caratteristiche tipiche di soggetti Asperger.

Sono, anche questi, modi per fare conoscere una condizione sempre difficile da diagnosticare. Tuttavia, come non si stancano di sottolineare le associazioni (vedi Spazio Asperger, per citarne una), la maggioranza di questi bambini, e degli adulti che diventeranno, sono persone che hanno bisogno di forme specifiche di sostegno, mentre spesso rimangono invisibili nella società.

Fonte: focus.it

https://www.focus.it/scienza/salute/sindrome-di-asperger-che-cose