La Sindrome della mano aliena è un raro disturbo neurologico che consiste nell’avere una mano che presenta vita del tutto propria, essendo quindi come disconnessa dal proprio corpo. Scopriamo di più sulla Sindrome della mano aliena, a cosa questa sia associata, quando sia stata effettivamente diagnosticata e le possibili cause.

COS’È LA SINDROME DELLA MANO ALIENA?

La Sindrome della mano aliena è conosciuta anche come Sindrome della mano anarchica, Sindrome del Dottor Stranamore o AHS (dall’inglese “Alien Hand Syndrome”). Essa è, come accennato, un rarissimo disturbo neurologico. Le persone affette avvertono la loro mano indipendente e non collegata al proprio cervello o, in generale, al proprio corpo. La mano in questione in genere è la sinistra. La mano aliena può essere un disturbo disabilitante oltre che imbarazzante, in quanto questo non permette all’individuo di compiere le azioni che vorrebbe compiere, oltre che impedire e ostacolare le azioni dell’altra mano.

Il disturbo è appunto chiamato anche con il nome del Dottor Stranamore, personaggio interpretato da Peter Sellers nel film di inizio anni sessanta di Stanley Kubrick. Il Dottore, infatti, soffriva della sindrome della mano aliena e questo veniva dimostrato dal fatto che non riuscisse a trattenersi dal fare il saluto nazista. Il termine, in genere, è utilizzato informalmente in quanto non è mai stato riconosciuto dalla biologia o in generale dalla medicina.

NEI CASI PIÙ GRAVI

La mano aliena, oltre ad impedire determinate azioni alla mano “buona”, impedisce anche le azioni del corpo in generale. Al soggetto verranno difficili anche i piccoli gesti come lavarsi, nutrirsi, coprirsi. Inoltre, la mano potrebbe arrivare addirittura a strangolare il corpo o a causare danni fisici. Essa quindi oltre che compromettere le normali attività quotidiane del soggetto, può diventare un imprevedibile pericolo.

LE CAUSE DELLA SINDROME DELLA MANO ALIENA

LE DUE VARIANTI

Le cause associate a questa fatidica sindrome sono delle lesioni al lobo frontale  e\o al corpo calloso. Si differenziano infatti due varianti: quella frontale e quella callosale. Nella prima, la mano tende ad esplorare l’ambiente e a manipolare gli oggetti nell’ambiente personale, mimando a questi le funzioni.

Nella seconda, invece, la mano ribelle ostacola in tutto e per tutto quella sana, talvolta immobilizzandola anche. Nonostante queste consapevolezze, però, ad oggi vi sono ancora molti dubbi su quali siano gli altri fattori scatenanti.

L’AREA MOTORIA SUPPLEMENTARE

La Sindrome della mano anarchica, nello specifico, è associata a lesioni che coinvolgono l’area motoria supplementare. Quest’area, chiamata anche SMA (dall’inglese, Supplementary Motor Area), è specifica del cervello. In particolare essa è situata nella corteccia motoria.

Diversi dati nati a seguito di lunghi studi hanno dimostrato come la Supplementary Motor Area sia coinvolta nella conversione delle intenzioni in azioni. Ciò si traduce con la selezione di quelle azioni che devono essere eseguite, e di quelle che invece non devono essere eseguite (venendo quindi impedite).

LA CORTECCIA PRE-MOTORIA

La corteccia pre-motoria (o PMC dall’inglese, ovvero “Pre-Motor Cortex”), sempre specifica del cervello, è invece responsabile dell’attivazione di quei movimenti eseguiti in relazione ai vari stimoli esterni. Stimoli che tutti noi abbiamo e che si presentano con l’ambiente circostante.

L’EQUILIBRIO CHE VIENE A MANCARE A CHI SOFFRE DELLA SINDROME

L’interazione degli individui con l’ambiente, infatti, necessita di un equilibrio tra l’attività della PMA e quella della SMA. Equilibrio che viene invece a mancare, nei pazienti affetti dalla sindrome della mano aliena.

QUANDO POTREBBE INSORGERE LA SINDROME

La sindrome, in molti casi, sorge dopo una separazione chirurgica degli emisferi cerebrali. Questa procedura è chiamata callosotomia, ed è un’operazione chirurgica di separazione dei due emisferi cerebrali per sezionamento del corpo calloso. Essa si è rivelata utile per scopi terapeutici nella cura dell’epilessia.

Il disturbo, però, può verificarsi anche dopo altri tipi di interventi neurochirurgici, ictus cerebrali, infezioni, aneurismi o tumori cerebrali. Non solo: questa sindrome è la diretta conseguenza, molte volte, di malattie neurodegenerative come la l’Alzheimer (forma più comune di demenza, si tratta della perdita di memoria e di altre abilità intellettuali) o il Creutzfeldt-Jakob (malattia neurodegenerativa che conduce ad una forma di demenza progressiva fatale, causando perdita di memoria, cambiamenti di personalità, allucinazioni, disartria, mioclono, rigidità posturale e convulsioni).

IL PRIMO CASO

Il primo caso fu descritto nel 1908 dal neurologo tedesco Kurt Goldstein. Goldstein nacque nel 1878 a Kattowitz e morì nel 1965 a New York. Egli fu un neurologo e psichiatra tedesco molto importante per la disciplina, tant’è che ancora oggi è considerato il pioniere della neuropsicologia moderna.

Il termine “sindrome della mano aliena” deriva da un lavoro del 1972. In quell’anno vennero analizzati diversi casi di pazienti che presentavano tumori al corpo calloso e non controllavano più una delle due mani.

Goldstein in particolare analizzò il caso di una donna colpita da un ictus. Dopo poco tempo la paziente guarì, ma qualcosa in lei cambiò: il suo braccio sinistro rimase estraneo al corpo, compiendo quindi gesti totalmente involontari oltre che inaspettati.

LE CURE ALLA SINDROME DELLA MANO ALIENA

Attualmente non esiste cura per la sindrome della mano aliena, tuttavia i sintomi possono essere ridotti. Tenendo la mano aliena occupata, infatti, la situazione potrebbe (anche se solo temporaneamente) migliorare. Ad esempio, quando si mangia sarebbe utile stringere qualcosa nella mano affetta dalla sindrome, come ad esempio una pallina di gomma.

Grazie alla neuroplasticità del cervello, inoltre, vi sono miglioramenti: quest’ultima infatti forma nuovi collegamenti in relazione ai cambiamenti strutturali, dovuti ai danni subiti.

Alcuni pazienti hanno infine dichiarato, bizzarramente, di ottenere dei netti miglioramenti dando un nome alla propria mano, in modo da poterle dare ordini chiari riferiti in maniera esplicita a quest’ultima.

Fonte: electomagazine.it

https://electomagazine.it/la-sindrome-della-mano-aliena/

Credit: Foto di Mue Ervive da Pexels