Secondo il DSM-5, l’ansia sociale è definita come una eccessiva ed irrazionale delle situazioni sociali. Nello specifico, la caratteristica principale della fobia sociale è la paura di agire, di fronte agli altri, in modo imbarazzante o umiliante, e di ricevere giudizi negativi. Per questo motivo, coloro che ne soffrono, tendono ad evitare la maggior parte delle situazioni sociali e delle prestazioni in pubblico.

In genere, questo disturbo inizia durante l’infanzia o nell’adolescenza (Burstein, He, Kattan, Albano, Avenevoli, Merikangas; 2011). Gli individui affetti hanno mostrato un’intensità più elevata di emozioni negative (Carthy, Horesh, Apter, Edge, Gross; 2010), meno conoscenza delle emozioni (O’Toole, Hougaard, Mennin; 2013) e compromissione del riconoscimento di esse (Melfsen, Florin; 2002). Inoltre, nei soggetti con ansia sociale sono stati segnalati deficit di attenzione, di interpretazione e di giudizio o aspettativa. Di conseguenza, questi individui soffrono spesso di gravi disabilità nella vita sociale (Beidel, Turner, Morris; 1999) e scolastica (Van Ameringen, Mancini, Farvolden; 2003): hanno pochi amici, frequentano la scuola in modo irregolare, possono sviluppare precocemente dipendenze da alcol e droghe (Buckner, Schmidt, Lang, Small, Schlauch, Lewinsohn; 2008), oppure si verifica un’elevata comorbilità con altri disturbi affettivi, come la depressione. Non sempre questo disturbo viene trattato, in quanto solo una piccola percentuale delle persone interessate cerca aiuto professionale e spesso questo disturbo passa inosservato ed è quindi sotto diagnosticato, anche da professionisti. La CBT (Terapia Cognitivo Comportamentale) mostra la più forte evidenza per il trattamento dell’ansia sociale infantile (Mohatt, Bennett, Walkup; 2014) ed ha un tasso di successo del 70% (Hannesdottir, Ollendick; 2007).

Recenti studi si sono soffermati sulla strategia di regolazione delle emozioni per il controllo dell’ansia sociale. Essa è definita come gli sforzi di una persona per influenzare la qualità, l’intensità, i tempi, l’espressione e le caratteristiche delle loro emozioni, sia positive che negative (Gross; 1998, 2007). I dati delle analisi auto-riportate identificano in modo coerente l’associazione tra capacità di regolare le emozioni e sintomi di ansia e depressione negli adolescenti; cioè, un alto livello di disregolazione emotiva è associato a maggiori sintomi di ansia sociale.

In questo studio, la regolazione delle emozioni degli adolescenti con diagnosi di ansia sociale (30 soggetti) di età compresa tra gli 11 e i 16 anni, è stata approfondita e confrontata con un gruppo di controllo sano (36 soggetti). Gli strumenti utilizzati sono stati: un questionario standardizzato self-report per la misura dell’ansia sociale e uno per le diverse strategie di regolazione delle emozioni. Sulla base dei dati esistenti, si presumeva che gli adolescenti con ansia sociale avrebbero usato le strategie di regolazione delle emozioni adattive meno spesso e le strategie di disregolazione emotiva più spesso del gruppo di controllo. Le emozioni che sono state prese in considerazione per le analisi iniziali sono paura, tristezza e rabbia.
La principale scoperta di questo studio è stata una correlazione positiva e significativa tra le strategie di regolazione emotiva disadattive e il disturbo d’ansia sociale negli adolescenti (in accordo con le ipotesi dello studio); ma non un’associazione significativa tra strategie adattive e ansia sociale (Jose, Wilkins, Spendelow; 2012). Nello specifico, il gruppo clinico ha mostrato punteggi più bassi nell’uso di strategie adattive, in particolare nel contesto di paura e tristezza; mentre nessuna differenza significativa è stata trovata nell’uso delle strategie adattive nel contesto della rabbia. Pertanto, il maggiore uso di strategie di regolazione emotiva disadattive sembra più importante del ridotto uso di strategie adattive. Nel valutare le singole strategie di regolazione emotiva, lo studio attuale ha rilevato che il gruppo clinico riporta un uso inferiore della strategia della rivalutazione dell’emozione e della risoluzione dei problemi, rispetto al gruppo di controllo.

Sulla base dei risultati del presente studio, l’adeguata gestione degli stati emotivi negativi dovrebbe essere utilizzata come elemento centrale del processo terapeutico e gli adolescenti con ansia sociale dovrebbero conoscere l’uso di strategie adattative di regolazione delle emozioni idealmente già all’inizio del processo terapeutico; poiché la graduale acquisizione di strategie di regolazione delle emozioni positive migliora significativamente l’autostima degli adolescenti e aumenta la loro motivazione per ulteriori interventi terapeutici.

Lo studio presenta alcune limitazioni. In primo luogo, le comorbilità non sono state valutate e quindi non controllate. Studi epidemiologici dimostrano che i pazienti affetti da ansia sociale spesso soffrono di ulteriori disturbi di interiorizzazione, che potrebbero aver influenzato i risultati. In secondo luogo, l’investigazione sull’uso della strategia di regolazione emotiva si basa sulle segnalazioni di sé degli adolescenti partecipanti. Inoltre, la dimensione del campione è piuttosto ridotta e non è stata effettuata alcuna corrispondenza di genere che potrebbe influire sulla generalizzabilità.

Uno dei punti di forza di questo studio è stato l’inclusione di un gruppo clinico con una diagnosi primaria di disturbo di ansia sociale confermata da un professionista della salute mentale. Ci sono stati solo pochi studi che includevano gruppi clinici, in particolare con bambini e adolescenti.

Sono necessari studi futuri per analizzare le associazioni causali tra l’uso di strategie di regolazione emotiva disadattive e sviluppo del disturbo di ansia sociale negli adolescenti, in quanto c’è poca conoscenza di questa relazione; nonché specifici interventi psicoterapici in combinazione con strategie di regolazione delle emozioni. Pertanto, ulteriori studi dovrebbero mirare a comprendere il ruolo delle strategie di regolazione delle emozioni nel trattamento dell’ansia sociale nell’adolescenza. Infine, incorporare più componenti di regolazione emotiva nel trattamento psicoterapico potrebbe aumentare l’efficacia del trattamento (Golombek, Lidle, Tuschen‑Caffier, Schmitz, Vierrath; 2019).

Fonte: stateofmind.it

https://www.stateofmind.it/2019/10/ansia-sociale-emozioni-adolescenti/