Tutto il mondo parla solo di Greta Thunberg da mesi. L’anno scorso, la ragazza svedese di soli 16 anni venne fortemente scossa dagli incendi che divampavano nel suo paese a causa del riscaldamento costante del clima. Decise di “scioperare” dalla scuola ed andare a protestare sotto al Parlamento di Stoccolma con cartelloni scritti a mano. Greta chiedeva alle alte sfere di preoccuparsi finalmente e seriamente del riscaldamento globale e della tutela dell’ambiente.

Ogni venerdì, a partire da allora, la ragazzina ha abbandonato la scuola per continuare la sua protesta silenziosa. Dopo un anno, milioni di persone si sono unite alla battaglia silenziosa di Greta: in tutti i paesi, in tutti i continenti i giovani hanno iniziato a seguire l’esempio della giovane svedese, alzando voce e cartelli per difendere il pianeta. La stessa ragazza ha partecipato a conferenze di importanza internazionale e, si vocifera, potrebbe conseguire il premio Nobel.

Una delle particolarità più discusse della giovane Greta, non è tanto la sua battaglia, ma il disturbo di cui soffre: Greta è stata diagnosticata, infatti, affetta dalla Sindrome di Asperger. Si tratta di un disturbo dello spettro autistico definito “autismo ad alto funzionamento”: non sussistono ritardi a livello cognitivo o linguistico, come avviene nei casi classici, anzi, in molti casi le persone Asperger hanno capacità cognitive superiori alla media, persino con un QI elevatissimo.

I problemi derivanti dall’Asperger hanno, principalmente, effetto sui rapporti sociali: difficoltà di comunicazione, in particolare in quella non verbale; modelli comportamentali stereotipati, ovvero il bisogno di compiere determinate azioni, anche solo per ritualità; difficoltà nell’accettare cambiamenti o, semplicemente, cambi di programma; tendenza a sviluppare interessi limitati, ma particolarmente assorbenti e condizionanti della vita; difficoltà nel gestire il contatto fisico con altre persone.

In generale, molti Asperger vivono in una perenne ansia sociale, come se il mondo stesso facesse costantemente rumore. Restare in luoghi con troppe persone può essere distruttivo, così come suoni troppo forti o piccoli dettagli ritenuti insopportabili. Una semplice conversazione può diventare un enigma irrisolvibile dove ogni battuta o frase viene fraintesa e male interpretata. Le cose ritenute ingiuste e sbagliate diventano un macigno per l’asperger, qualcosa che crea un disagio mentale e fisico.

Così, forse, la piccola Greta ha sentito come un malessere personale il grido d’aiuto del mondo ed ha indirizzato il suo interesse speciale, quello focalizzato ed assorbente degli Asperger, sul problema climatico. È incredibile, invece, come una ragazzina asperger tanto giovane possa riuscire a combattere l’ansia sociale per parlare in pubblico ad una marea di persone, a sopportare la folla delle manifestazioni ed il peso stesso della sua battaglia.

Non è raro, in realtà, che pur di perseguire ciò che si ritiene giusto, un asperger riesca a superare i limiti dettati dalla sindrome. In molti casi, un adulto affetto da Asperger potrebbe non mostrare mai i sintomi della sindrome. Questo non vuol dire che non soffra. Spesso si accantona il malessere, il disagio, la paura per vivere le piccole e grandi sfide della vita, ma dentro il mondo continua a far rumore, il contatto fisico può continuare a far male come una scossa ed il disordine far venire la nausea.

In molti casi, la tendenza a sviluppare interessi precisi condiziona la vita di queste persone al punto da far sviluppare, unita a intelligenze particolarmente sviluppate, capacità eccezionali o doti artistiche uniche: tantissimi personaggi storici importantissimi sarebbero stati affetti dalla sindrome di Asperger. Fu scoperta nel 1981 dallo psichiatra e pediatra Hans Asperger, quindi fino ad allora era impossibile una vera e propria diagnosi. Eppure, molti artisti, scienziati e, persino, politici della storia hanno mostrato i tratti tipici della sindrome: da Darwin ad Einstein, da Michelangelo a Mozart, fino a figure più recenti come Hitchcock e Steve Jobs.

Gli asperger possono sembrare persone molto chiuse, dal brutto carattere o dai modi burberi. Questo è collegato alla difficoltà nella comunicazione o nel non saper trovare sempre il modo giusto di dire una determinata cosa. Viene loro attribuita la mancanza di empatia, ma non è del tutto vero: semplicemente non viene recepita immediatamente un’emozione trasmessa, ma deve essere prima elaborata. Il cervello di una persona asperger funziona ininterrottamente, di giorno e di notte, al punto che non sono rari i casi di insonnia.

In pratica, l’Asperger è una gabbia invisibile, una parete di vetro che separa la persona dal resto del mondo: può vedere ed essere vista, può parlare, comunicare, può vivere liberamente, ma andando spesso a sbattere contro quei vetri, sentendoli sempre tremare per un suono o per della folla, sentirli scricchiolare ed infrangere a un semplice tocco involontario con qualcuno. Una battaglia costante contro nemici che nessun altro vede.

L’attivismo della piccola Greta non è solo una presa di posizione forte contro il clima, ma un forte messaggio per tutte le persone con il suo disturbo. Anche se piccoli, anche se da soli contro il mondo, anche se ci sono barriere da superare non bisogna mai demordere, mai smettere di lottare per quello in cui si crede, mai arrendersi per i sacrifici, materiali o interiori, da sobbarcarsi.

Citando “The Imitation Game”, film premio Oscar sulla vita di Alan Turing, matematico inglese ritenuto asperger: “a volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare”.

Fonte: vesuviolive.it