In Italia nel 2017 oltre 850 mila individui hanno ricevuto assistenza dai servizi specialistici di salute mentale. Il ‘paziente tipo’ ha più di 45 di età. Oltre un utente su due è di sesso femminile mentre la fascia d’età in cui è maggiore la prevalenza di pazienti è quella compresa tra 45 e 54 anni. Anche per le psicopatologie le differenze di genere sono nette: dalla schizofrenia al ritardo mentale sono gli uomini i più colpiti, mentre i disturbi affettivi e depressivi interessano più le donne. In particolare la depressione ha un tasso di incidenza quasi doppio nelle donne rispetto agli uomini. Sono alcuni dati dell’ultimo Rapporto sulla Salute Mentale elaborato e diffuso dal ministero della Salute e relativo al 2017. Il documento contiene i dati sull’utenza, le attività e il personale dei servizi nazionali di salute mentale.

Meno pazienti fra gli under 25
Esclusa la Provincia autonoma di Bolzano per la quale mancano i dati, nel territorio italiano sono stati assistiti 851.189 soggetti. La distribuzione è diversa da regione a regione: a fronte di un tasso nazionale di 169,4 pazienti ogni 10 mila abitanti, si va dai 79,9 della Sardegna ai 230,1 della Puglia. La maggioranza, seppur di poco, è formata da pazienti di sesso femminile (53,5%) mentre la composizione per età si configura con un massimo di pazienti nella fascia d’età fra i 45 e i 54 anni, in questo caso con una prevalenza di uomini. Oltre il 67% dei pazienti ha più di 45 anni mentre il numero di under 25 è il meno cospicuo (circa il 5,5% del totale). Nel 2017 per la prima volta 335.794 individui con disagio psichico si sono rivolti ai Dipartimenti di salute mentale, la quasi totalità (poco meno del 92%) per la prima volta in assoluto nella loro vita.

Le diverse patologie
La prevalenza dei disturbi rilevata dagli esperti del ministero varia in base al sesso. I disturbi schizofrenici, i disturbi di personalità, quelli da abuso di sostanze e il ritardo mentale sono più comuni nel sesso maschile mentre i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi riguardano un maggior numero di donne. In particolare la depressione ha un tasso di indicenza nelle donne quasi pari al doppio di quello negli uomini: rispettivamente 48,3 e 29,2 pazienti ogni 10 mila abitanti. Si tratta della malattia più frequente fra tutte (poco meno di 40 pazienti su 10 mila abitanti), seguita dalla schizofrenia e dalle altre psicosi funzionali (35,8) e dalle sindromi nevrotiche e somatoformi (disturbi che si manifestano a livello corporeo in assenza di malattia organica; 22/10 mila).

Anche i nuovi utenti, compresi quelli che mai prima di allora avevano acceduto ai servizi specialistici, presentano queste stesse tendenze: la depressione è ancora una volta il motivo principale per il quale si entra in contatto con le strutture sanitarie, sempre con un maggior interessamento per le donne.

Le attività e le prestazioni
I servizi territoriali hanno erogato nel 2017 in media 15,3 prestazioni per utente (11.474.311 in totale), prevalentemente nelle strutture sanitarie (78%, il 14% in una sede esterna, l’8% a domicilio). Circa un intervento su tre è stato un’attività infermieristica a domicilio e nel territorio (ovvero colloqui con l’operatore sanitario e somministrazione di farmaci), mentre in un caso su quattro c’è stata un’attività psichiatrica (visita del medico, visite per accertamento medico legale, visite parere in ospedale generale, soprattutto per la depressione); nel 15% circa dei casi sono state eseguite attività di riabilitazione e risocializzazione territoriale (dalle attività motorie all’inserimento lavorativo); nel 6,5% attività psicologiche psicoterapiche; nel 6% attività di coordinamento e infine; nel restante 16% circa sono state espletate attività rivolte alla famiglia e di supporto sociale.

Meno di tre accessi su dieci al PS per disturbi mentali
I soggetti con disagio mentale si sono rivolti al Pronto Soccorso per un numero di accessi pari a 592.226, un numero che costituisce il 2,8% del numero totale di accessi (quasi 21 milioni). Solo in una parte ridotta, nel 13% del totale, l’accesso per problemi psichiatrici è seguito da un ricovero, la metà nel reparto di psichiatria. Il gruppo di disturbi che più di frequente porta in Pronto Soccorso sono le sindromi nevrotiche e somatoformi (46,8% degli accessi).

Nell’erogazione delle prestazioni può essere prevista anche la terapia farmacologica. Il report ha preso in considerazione tre categorie di farmaci: gli antidepressivi, gli antipsicotici e il litio, distribuiti direttamente, ovvero tramite le strutture sanitarie per la somministrazione domiciliare, o in regime di assistenza convenzionata. Gli antidepressivi sono i farmaci più somministrati in entrambe le modalità, seguiti dagli antipsicotici e dal litio.

Fonte: salute24.ilsole24ore.com

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