Negli ultimi anni, la narrazione del rapporto tra videogiochi e salute mentale ha cambiato radicalmente direzione. Dopo anni di studi e di dibattiti nei quali i videogame venivano considerati il male assoluto, specialmente per i giovanissimi, ora gli esperti stanno puntando il riflettore sugli aspetti positivi del gaming. 

Ormai il fatto che i videogiochi (usati cum grano salis, come tutto il resto) facciano bene alla nostra mente in vari modi è qualcosa di riconosciuto, anche se qualche mugugno si leva ancora qua e là. Ed è stato uno studio molto serio pubblicato nel 2014 dall’American Journal of Play a spiegare come il gaming sia estremamente positivo per potenziare memoria, attenzione, percezione e anche la capacità di prendere decisioni velocemente e in situazioni di stress

UN AIUTO PREZIOSO

Ora arriva uno studio dai ricercatori di Lero, Science Foundation Ireland Research Centre for Software, che raccoglie esperti dalle Università e dagli istituti di tecnologia di tutta l’Irlanda. Mark Campbell e il suo team hanno pubblicato nella rivista JMIR Serious Games l’articolo ‘Gaming Your Mental health: A narrative review on mitigating depression and anxiety symptoms via commercial video games’. Nel quale si racconta come i videogiochi più conosciuti possano diventare un valido supporto in combinazione con le terapie tradizionali per chi soffre di ansia e depressione. Non solo. In particolar modo durante la Pandemia, il gaming ha dimostrato di essere anche una soluzione fondamentale per chi ha avuto o ha ancora oggi -per diversi motivi- un accesso limitato alle strutture che si occupano di problemi legati alla salute mentale

Una delle parti interessanti dello studio è quella di spiegare come diversi generi di videogiochi possano essere un miglior aiuto per vari tipi di patologie. Ad esempio, RPG e multiplayer hanno portato benefici dimostrati a persone con difficoltà di socializzazione o con un senso di solitudine difficile da superare. Pensiamo anche solo ad Animal Crossing: New Horizon e al ruolo che ha giocato durante il lockdown. I videogiochi di strategia aiutano nei casi di dislessia, titoli come Mario Kart (in cui bisogna competere per un obiettivo, ma in modo giocoso) sono molto utili per regolare gli sbalzi di umore. Giochi apparentemente ‘leggeri’ come Candy Crush o Angry Birds diminuiscono i livelli depressivi aumentando la motivazione quotidiana,  Plants vs. Zombies e Rayman sono potenti ansiolitici. E le avventure che si vivono all’interno dei videogiochi possono essere fonte di grande gioia e soddisfazione e un valido sostegno per chi soffre di anedonia, ovvero la perdita di interesse o l’incapacità di provare piacere per attività che in genere sono ritenute gratificanti (il cibo, il sesso…). 

Lo studio poi apre una panoramica verso il futuro dei videogame in VR, sui quali però saranno necessarie ulteriori ricerche. L’immersività di questi giochi è, ovviamente, amplificata e potrebbero diventare una chiave importante per il trattamento dei disturbi legati a stati ansiosi e depressivi. 

Se vi interessa leggere lo studio completo lo trovate qui 

Fonte: gqitalia.it

https://www.gqitalia.it/tech-auto/article/videogiochi-ansia-depressione-aiuto-studio-scientifico-irlanda

Credit: Foto di Paulina Pratko da Pixabay