Uccellini Uccellaci è il titolo del nuovo spettacolo che andrà in scena il 20 luglio alle 19.30 presso i giardini del Comune di Latina. La finalità dello spettacolo per la Fondazione Bosis non è certo nuova, anzi…; infatti la rappresentazione vuole essere uno strumento per l’inclusione sociale delle persone con malattie mentali.

La serata è la prosecuzione del percorso svolto dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Latina insieme all’ l’Assessorato alle Politiche di Welfare e Partecipazione Pari Opportunità e iniziato lo scorso 13 luglio con l’evento “Scrittura e salute mentale”. L’evento di apertura ha sancito l’adesione del Comune di Latina al progetto “Rete Citta Sane OMS”, che si amplierà con il laboratorio teatrale del centro diurno e UOS Riabilitazione S.R.P.S Santa Fecitola.

Il soggetto della rappresentazione saranno i flussi migratori in atto, illustrando le difficoltà che implicano questi viaggi, come barconi, muri e fili spinati. Il tema è stato scelto dai ragazzi che sono rimasti molto colpiti da questi fatti. Così, dopo alcuni momenti di confronto e riflessione, gli stessi ospiti hanno anche scritto i testi. Questo il loro pensiero: “Chi attraversa una condizione “diversa” come spesso capita a noi, riesce più degli altri a sentire sulla propria pelle e sulla propria carne il peso e l’importanza di alcuni problemi”. Il titolo fa riferimento alla trama dello spettacolo: un popolo di uccellini invaso da uno stormo di uccellacci di razza e cultura diversa che sembrano apparentemente pericolosi e in grado di creare disordine pubblico. La prima soluzione sembra quella in cui gli uccellini sono costretti a difendersi e a cacciare gli invasori ma la storia dimostrerà come invece l’unico nemico da scacciare è la paura del diverso.

Lo spettacolo sarà diretto da Agnese Chiara D’Apuzzo e Zahira Silvestri della Compagnia Opera Prima di Latina. Attori sul palco saranno gli ospiti del Centro che giungo così alla loro terza esibizione, dopo quelle sul palco del “Ponchielli” di Latina e del “Costa” di Sezze. Il lavoro è stato reso possibile dalla dottoressa Maria Carfagna, coordinatrice del progetto, dagli operatori di Santa Fecitola e del centro diurno, dalla preziosa collaborazione delle attrici Donatella Galeotti e Giulia Tramentozzi e dal sostegno del dottor Lino Carfagna, direttore del dipartimento di salute mentale.