Gli ospiti della comunità “In Cammino”, con sedi diverse in provincia di Messina, hanno partecipato a diversi spettacoli teatrali sfoggiando il loro talento scenico e continuando a lavorare, così, sui loro disturbi mentali. Gli spettacoli sono andati così positivamente che i 16 attori, questo il numero degli ospiti che partecipano alla compagnia teatrale “In Cammino”, torneranno in scena anche a Dicembre con un musical riguardo a Pinocchio. A colpire il pubblico è stata anche al disinvoltura che gli attori hanno dimostrato e che è stata ricambiata dal calori benvenuti in tutti gli appuntamenti del calendario teatrale. Le rappresentazioni hanno permesso agli ospiti, che hanno recitato, di guadagnare una maggiore autostima, mentre per il pubblico, è stata un’occasione per conoscere condizioni che non sempre sono ben comprese; un ottimo esempio di fusione tra teatro e psichiatria. Nel loro repertorio titoli classici anche importanti e difficili come: “U Paraninfu” di Luigi Capuana, “I promessi sposi” di Manzoni e “I due Menecmi” di Plauto.

Il laboratorio teatrale è guidato dalla regista Mimma Stramandino, ed è una sola delle tante attività che la comunità promuove. Marco Italiano, uno dei responsabili di In Cammino, ha spiegato: “Da tre anni utilizziamo il teatro come strumento riabilitativo per migliorare le abilità relazionali e favorire l’integrazione sociale dei disabili psichici. La frequenza annuale al laboratorio si conclude con la messa in scena di uno spettacolo”. In scena i ragazzi danno talmente prova della loro bravura che nessun spettatore penserebbe mai che si tratti di disabili psichici. Il proscenio è il luogo in cui riescono a superare difficoltà e disagi”. Infine Italiano precisa che “Dietro ogni spettacolo non c’è solo l’entusiasmo e l’impegno dei ragazzi ma anche la dedizione degli operatori, il supporto del dipartimento di Salute mentale di Messina, dei medici psichiatri dell’Asp e il sostegno dell’Associazione generale cooperative italiane Sicilia che ci affianca nei momenti di maggiore difficoltà”.