A Verdello,  alla Fondazione Bosis da tempo crediamo nelle potenzialità delle cure riabilitative a contatto con gli animali. Tra questi, a Cascina Germoglio, sono sempre presenti anche i cavalli. A riprova della validità di queste convinzioni oggi parliamo di un altro bel caso di ippoterapia, al lago di Vico. In Tuscia infatti, questo tipo di terapia sta avendo sempre più successo. Il centro di salute mentale di Civita Castellana collabora con il maneggio “Il Mio Angelo”, nel comune di Caprarola, di Giuseppe Pendenza, che è appunto istruttore di equitazione ricreativa per disabili.

La più bella prova dell’efficacia di questo sistema sono le parole di chi questo progetto l’ha vissuto, come un genitore dei ragazzi ospiti del centro: “Un cavallo con un minimo di addestramento è un bravo terapeuta; poi avviene l’interazione tra questo particolare meraviglioso animale e l’utente della terapia, poiché anche il semplice contatto con l’animale rappresenta una stimolazione positiva psicologicamente e fisicamente. Inoltre il movimento, oscillatorio ritmico e costante nel passo nonché in tutte e tre le andature (passo, trotto, galoppo), quando e se possibile effettuarle, sono fonte di rilassamento, emozioni e sensazioni di benessere.

I terapeuti del centro invece hanno così spiegato il principio del progetto: “Lo stare in mezzo alla natura a contatto stretto con animali, lontano dai soliti ambienti in genere chiusi, crea uno stato d’animo tale che il soggetto non si rende conto più dello sforzo fisico, dimentica le sue paure e tutto ciò contribuisce al sviluppare e prendere consapevolezza delle proprie capacità latenti ed aumentare la sicurezza di se. Il cavallo stesso diventa “un operatore” e, quindi, un’importante risorsa nella cura e presa in carico complessiva del paziente. Anche per tale ragione non è paragonabile ad altre attività terapeutico-riabilitative”.