C’è un consorzio in Franciacorta dove si vive e testimonia ogni giorno che lavorare e bene è possibile (oltre che terapeutico) anche per le persone che soffrono di disturbi psichici e psichiatrici.

E’ il Consorzio Clarabella che raggruppa cooperative sociali che si occupano di disabilità psichica e fisica e svolgono attività produttive in ambito agricolo finalizzate alla creazione di posti di lavoro per persone svantaggiate. Diverse le opportunità offerte: dalla vitivinicoltura biologica all’olivicoltura e frantoiazione, orto biologico e agriturismo.

L’esperienza, che ha collegamenti anche con altre realtà simili nel Piacentino, sarà raccontata dal presidente Claudio Vavassori, al convegno “Dis-chiudere le fragilità – Salute mentale e prospettive di lavoro” in calendario per venerdì 12 aprile, alle 17, nella Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni nell’ambito della mostra-evento “Dis-chiusure”, la rassegna di musica, immagini e testimonianze portate all’attenzione del grande pubblico da Opera Pia Alberoni, Svep e Associazione “La Ricerca” per riflettere sulle aperture e chiusure sociali e culturali del nostro tempo.

L’intervento di Vavassori – “I luoghi del possibile. Fare salute mentale oggi” – sarà preceduto da quello del direttore dell’Unità Operativa Psichiatria di Collegamento e Inclusione sociale dell’Ausl di Piacenza, dottor Corrado Cappa, che spiegherà quali incidenze positive ha l’esperienza lavorativa nei malati psichici: “Il lavoro per le persone con disturbi mentali è il percorso più importante”.

Tra gli obiettivi perseguiti quello di contribuire al superamento dello stigma nei confronti del disagio mentale, promuovendo la cultura della riabilitazione e del reinserimento nell’ambiente di vita della persona che ha problemi, quindi favorire con attività strutturate e durature l’impianto e la crescita di un sistema di welfare comunitario sui bisogni di salute mentale della collettività.

Si cerca di favorire la riacquisizione-acquisizione di abilità necessarie all’autonomia personale, si punta ad incrementare le risorse relazionali interpersonali e psicosociali per consentire alla persona di recuperare il proprio ruolo sociale, familiare e lavorativo.

Un ampio spaccato sull’esperienza delle cooperative locali nell’ambito del reinserimento sociale e lavorativo sarà fornito dal direttore di Confcooperative Piacenza Nicoletta Corvi: “La comunità inclusiva: il modello cooperativo”.

Nicoletta Corvi è coinvolta nel movimento cooperativo dal 1989, data di fondazione della cooperativa sociale Eureka, di cui, oltre ad essere socia fondatrice, è presidente e direttore fino al 2008. Dal 2004 al 2011 è presidente del settore delle cooperative sociali – Federsolidarietà – aderenti alla Confcooperative di Piacenza che aggrega cooperative di servizi alla persona e di inserimento lavorativo, vicepresidente regionale di Federsolidarietà, fino a febbraio 2010.

Componente della Commissione delle Dirigenti cooperatrici Nazionale prima e Regionale poi, si occupa all’interno della propria organizzazione politico – sindacale di politiche di genere e di temi relativi alla conciliazione dei tempi di cura e di lavoro. Dal 2008 si è occupata di consulenza organizzativa alle imprese, soprattutto cooperative, e di formazione.

Aprirà i lavori Donatella Peroni che per l’associazione “La Ricerca” sta conducendo un progetto di potenziamento delle competenze lavorative nell’ambito dell’agricoltura (“Progetti di vita. Oltre il disagio. Al lavoro!”).

La storica onlus piacentina da quarant’anni al fianco dei giovani e delle famiglie in difficoltà, si occupa anche di persone che soffrono di problemi mentali, vent’anni fa è stata tra le prime in Italia ad aprire una comunità per tossicodipendenti con disturbi di comorbilità psichiatrica: la comunità di doppia-diagnosi “Emmaus” che ha sede alla Pellegrina.

Fonte: piacenzasera.it/

https://www.piacenzasera.it/2019/04/salute-mentale-prospettive-lavoro-convegno-dis-chiudere-la-fragilita/291060/