Il cinema può divenire un mezzo per supportare l’inclusione sociale di persone affette da malattie psichiatriche. È da questo assunto che parte ‘Cartabianca‘, un progetto tutto pugliese che ha coinvolto che ha coinvolto tre città, Bari, Barletta e Grottaglie, ed è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione EPASSS e con le Asl locali.

Coinvolti in totale 45 pazienti affetti da disturbi psichiatrici, che hanno preso parte ai due percorsi previsti. La prima parte dei sette mesi di lavoro è stata dedicata all’analisi del vissuto personale e alla messa in comune di esperienze all’interno dei centri. La seconda fase del percorso ha invece permesso ai partecipanti di toccare con mano i diversi mestieri del cinema e di fare esperienze nuove all’esterno dei centri, condivise con i giovani diplomati dell’Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto, partner del progetto.

Questo tipo di esperienza collettiva ha consentito ai pazienti, come sottolineato anche dagli educatori che li seguono durante tutto l’anno, di fare attività in ambienti senza stigma sociale, in contesti naturali e stimolanti, a contatto con persone nuove, con le quali hanno stretto nuovi contatti. Gli appuntamenti con “Cartabianca” erano attesi dai pazienti all’interno dei centri con trepidazione, e con la voglia di scoprire ogni giorno che tipo di attività sarebbe stata messa in atto.

Il progetto si è concluso con l’allestimento di una mostra fotografica, tra gli scatti anche quelli di uno dei pazienti psichiatrici coinvolti nel percorso, che ha imparato in questi mesi ad usare la macchina fotografica. Nell’ambito del progetto sono stati realizzati tre ‘cortissimi’, girati e interpretati dai partecipanti, oltre al corto ‘Giulia, una storia qualunque’, prodotto da Sinapsi Produzioni Partecipate per la regia di Vincenzo Ardito. “Il corto andrà in concorso ai festival nazionali – spiega Vincenzo Ardito – ed è un lavoro completamente innovativo nel suo genere perché grazie a Cartabianca c’è stata un’integrazione professionale tra i pazienti psichiatrici dei centri Epasss e i professionisti della settima arte. Abbiamo lanciato ad attori e tecnici una sfida, accolta e vinta insieme ai ragazzi dell’Accademia del Cinema di Enziteto. Era il modo più giusto per valorizzare una storia, nata da mesi di contatto e interazione con i pazienti dei centri EPASSS. Loro ci hanno aiutato, non solo come attori sul set e come maestranze, a capire che l’integrazione non è una parola vuota, ma che per essere attuata richiede impegno e fatica. Il cinema però aiuta questo processo, lo rende più fluido, più naturale”.

“Abbiamo lavorato sul tema delle sensazioni e delle emozioni – spiega Ilaria Schino, educatrice di riferimento di Sinapsi Produzioni Partecipate – con i pazienti psichiatrici dei centri EPASSS. Un lavoro lungo, non semplice, perché dovevamo entrare in una lunghezza d’onda molto delicata. Ma una volta rimosse le difficoltà nell’interazione, è stato un crescendo di nuove idee, che hanno trasformato la Cartabianca in fogli colorati e pieni di vita”.

 

 

Fonte e foto: Baritoday