Dal 23 settembre al 1 ottobre Perugia ospiterà il “Perugia Social Film Festival”. La terza edizione dell’evento porta con se molte novità. Innanzitutto la nomina del nuovo presidente Giovanni Piperno, documentarista professionista, che testimonia la vicinanza della rassegna con il Cinema del Reale, che caratterizza da sempre l’attività della fondazione “La città del Sole – Onlus”, organizzatrice dell’evento e attiva da quasi venti anni nel campo della psichiatria e della diffusione della cultura dell’integrazione. Lo stesso Piperno ha sottolineato: “Sarà un festival grazie al quale il pubblico potrà vedere film altrimenti difficili da reperire ma la nostra idea è anche quella di realizzare un Festival-Laboratorio attraverso tutta una serie di incontri e workshop con gli addetti ai lavori, al fine di approfondire anche gli aspetti più tecnici del mondo del cinema e in particolar modo del documentario”. Proprio per questo motivo è stato introdotto il premio “PerSo da non perdere”, per tutti i progetti che stanno ancora cercando finanziamenti e di cui si possono visionare i video solamente i teaser.
Le sezioni principali saranno: il PerSo Award, dedicato alle anteprime italiane; PerSo Masterpiece, per i documentari già premiati ai festival internazionali e il PerSo Short Award, riservato ai cortometraggi. Infine, altra novità del 2017 il sodalizio con il Premio Solinas Documentario per il Cinema, che premierà la migliore sceneggiatura.

Diverse le giurie che dovranno decretare i vincitori: quella speciale delle detenute, quella dei rifugiati e richiedenti asilo, quella della redazione di FilmTv, quella del pubblico e, naturalmente, quella ufficiale composta quest’anno da Vieri Razzini, Wilma Labate, Giovanni Cioni, Wout Conijn e Maurizio Di Rienzo.

Rispetto allo stato della psichiatria nella regione si è espresso l’assessore regionale Fernanda Cecchini: “Negli anni Settanta l’Umbria è stata tra le prime regioni ad applicare le neonate leggi sulla psichiatria e dopo tanti anni è giunto il momento di aggiornarsi e cambiare. Non servono soltanto atti legislativi, l’approccio culturale è fondamentale per promuovere la conoscenza della differenza, e il PerSo è un’ottima occasione per farlo”. Il sindaco Andrea Romizi ha invece elogiati i risultati fin qui ottenuti: “Nonostante la giovane età, il festival ha guadagnato immediatamente credibilità e importanza, grazie alla promozione della forma documentario come strumento per abbattere le barriere ideologiche e i pregiudizi sulle malattie mentali”.