Basta una brutta giornata per ridurre alla follia l’uomo più assennato del pianeta. Ecco tutta la distanza che passa fra me e il mondo. Una brutta giornata”. Erano gli anni 80 e Alan Moore descriveva attraverso questa frase nel suo fumetto “The Killin Joke” quello che un uomo, dopo una lunga serie di tragedie e delusioni, poteva diventare assecondando la scintilla della follia.

Uscito il 3 ottobre 2019 Ispirandosi all’introspettivo fumetto e con protagonista un sorprendente Joaquin Phoenixe, Todd Phillips, il regista di “Una Notte da Leoni” prova a narrare, attraverso il grande schermo, la nascita di Joker e contemporaneamente la morte dell’uomo Arthur Flinch, solo, abusato e malato.

Film d’autore camuffato da cinecomic, la storia è un crescendo di emozioni, commuove e svuota l’anima.

In questo film, le uniche carte che compaiono informano le persone della disabilità di Arthur, queste carte si scusano per questa incontrollabile risata completamente disallineata e in controtempo sulla vita, un tic che arreca dolore al protagonista che si perde nella sua fantasia schizofrenica, depresso e in terapia. La società ad un certo punto però lo colpirà in pieno volto, tra soprusi, problemi a lavoro e la perdita dell’assistenza sanitaria perdendo dottoressa, farmaci e tutta la sua routine, la sottile linea che separa il morale e il giusto dall’immorale e lo sbagliato è visibile e nel momento in cui prende coscienza di essere completamente solo, viene varcata timidamente e verso l’inevitabile…nasce cosi Joker, suo malgrado…sì perché Arthur per tutta la prima parte del film cerca aiuto, è una vittima non un carnefice ma semplicemente non lo trova e spogliato di ogni difesa si abbandona a se stesso, Becoming Joker.

Il lato peggiore della malattia mentale è che la gente vorrebbe che tu ti comportassi come se non la avessi” la lacrima non può non scendere. Colpisce in pieno. Quanto è difficile comprendere la mente, il limite e le patologie ad essa legate, quanto sforzo cercare di immedesimarsi senza riuscire a comprendere realmente.

Perché non accettiamo l’esistenza delle malattie mentali? Perchè è cosi difficile comprendere la sofferenza invisibile? Perché non ce ne curiamo e lasciamo che si ingigantiscano prendendo le forme più svariate e temibili?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il termine Salute connota “Uno stato di benessere completo, sia sul piano fisico, che mentale e sociale”.

“Salute fisica” e “salute mentale” non possono essere considerate come separate l’una dall’altra eppure ancora oggi la malattia mentale è estremamente sottovalutata, estremizzata e soprattutto ghettizzata in un turbinio di pregiudizi.

Ho notato inoltre che quando si parla di malattia mentale, questa, in automatico, si associa, spessissimo direttamente a persone adulte, ma l’origine di una disabilità mentale o emotiva che sia, non risiede come tutto se vogliamo, nell’infanzia?

Ogni malattia psichiatrica si manifesta per l’interazione di fattori biologici predisponenti e fattori ambientali favorenti. Ci sono persone che nascono geneticamente programmate per sviluppare la malattia mentale.

Quanto si parla quindi di neuropsichiatria infantile?

In Italia si stimano un milione e cinquecentomila minori che soffrono di una patologia mentale. Ma solo al 20 per cento di loro è stata diagnosticata una malattia. Le ricerche scientifiche raccontano un rosario di patologie: schizofrenia, disturbi bipolari, depressione, epilessia, autismo per poi continuare l’elenco che arriva fino alle psicosi precocissime, diagnosticate anche sotto i 12 anni.

 Il principale problema è che l’accesso gratuito alle cure – quelle scientificamente sperimentate e adatte ai bambini e agli adolescenti – nel nostro Paese è possibile solo in pochissimi centri. Il più delle volte la malattia psichiatrica nei bambini e negli adolescenti non viene neppure diagnosticata. Nessuno si accorge che hanno bisogno di cure. Troppo spesso i bambini crescono tenendosi queste patologie e la via della guarigione, una volta adulti, è più difficile da perseguire.

La Neuropsichiatria Infantile è rivolta a bambini, adolescenti e genitori con lo scopo di effettuare una diagnosi tempestiva, clinica e funzionale secondo la classificazione ICD 10, e impostare e attuare l’intervento riabilitativo. Le principali aree di intervento riguardano:

  • disturbi del comportamento in età evolutiva;
  • disturbi dell’umore nell’infanzia e nell’adolescenza;
  • disturbi d’ansia in età evolutiva

quindi si affrontano disturbi come:

  • autismo
  • disturbi d’ansia e depressione in età evolutiva;
  • enuresi ed encopresi;
  • disturbi della nutrizione;
  • disturbi neuromotori;
  • disturbi del comportamento;
  • deficit d’attenzione e iperattività ADHD;
  • cefalea infantile;
  • disturbi generalizzati dello sviluppo;
  • disfonia;
  • deglutizione atipica.

La neuropsichiatria infantile prevede una particolare attenzione al bambino e ai suoi vissuti emotivi, ma anche un’attenzione particolare a tutta la famiglia e ai diversi ambiti che il bambino frequenta. Utile al bambino e non solo, in parallelo dovrebbe essere attuato anche il Parent Training, con lo scopo non solo di sostenere ma di potenziare e valorizzare le capacità educative dei genitori, aiutandoli a comunicare meglio all’interno della coppia e con i figli, sì, perché riuscire a trovare una lingua comune è fondamentale, permette di comprendere meglio ciò che a noi tutti sfugge.

In Joker c’è un’esplicitazione di un disagio vissuto da molti ai nostri giorni, la tragedia di chi si trova ad avere un animo sensibile, ferito, in un mondo spietato.

La bellezza di questo film nasce però soprattutto dalla doppia lettura dettata dalla presenza della sua nemesi. Arthur è portato a scrollarsi di dosso tutto e a reagire assecondando la sua natura, da tutti questi eventi però se per lui la strada prende una certa direzione, contemporaneamente anche quella del suo acerrimo nemico si apre. Nel film il giovane Bruce Wayne vede uccidere nella rivolta i propri genitori, l’ingiustizia è fatta, il dolore si è insinuato anche in questo altro giovane personaggio che lo incanalerà però su tutt’altro percorso. Nasce Joker e lui stesso fa nascere Batman, due facce della stessa medaglia, due modi di rispondere alla vita e al dolore.

Se, come abbiamo detto, qualcuno nasce geneticamente predisposto per sviluppare una malattia mentale, attuando una prevenzione, un percorso di assistenza infantile, si forniranno gli strumenti per eludere la possibilità di trasformarci in Joker.

Fonte: stateofmind.it
https://www.stateofmind.it/2019/10/joker-psicopatologia-infanzia/